Le notizie sulla Lega Nazionale Dilettanti
Formazione e programmazione: innovativo accordo tra Lega Nazionale Dilettanti e AIAC
Massima concentrazione sul presente e, al contempo, attenta programmazione del futuro. Questo in sintesi, quanto emerge dall’importante accordo sottoscritto nei giorni scorsi tra la LND e AIAC.
Maggiore formazione degli allenatori nei settori giovanili, possibilità di ricorrere ad una migliore programmazione attraverso la facoltà di contratti pluriennali tra allenatori e società di Serie D, modulistica per eventuali accordi tra preparatori atletici e club, nuove possibilità per svolgere l’attività di dirigente nella stessa società anche per coloro che svolgono l’attività di tecnico. Queste sono alcune delle novità contenute nell’accordo sottoscritto.
“L’importanza di questo accordo con l’AIAC sta nella sua capacità di aderire alle esigenze dettate dal particolare momento storico che stiamo vivendo - ha commentato il Presidente della LND Cosimo Sibilia - ma anche di essere proiettato nel futuro, con meccanismi pensati per agevolare la formazione ma anche la semplificazione, in un mondo come quello del calcio dilettantistico, che ha sempre più bisogno di risposte rapide ed efficaci”.
“Si tratta di un accordo di ampio respiro - ha spiegato il numero uno di AIAC Renzo Ulivieri - che va oltre i problemi sorti con l’emergenza Covid-19. Andiamo nella direzione di un percorso comune con la LND ma anche alla presa di coscienza delle criticità del territorio. Una presa di coscienza che ha sempre animato le nostre scelte. Il calcio è una piramide che senza la base dei dilettanti non sta in piedi”.
Senza dimenticare il presente. LND e AIAC, per prime nel panorama calcistico, hanno dettato le linee guida per dirimere le problematiche contrattuali tra tecnici e società stabilendo quanto dovrà essere coperto dal singolo club, quanto sarà rinunciato dall’allenatore e quanto sarà auspicabilmente coperto, sino ad esaurimento delle risorse, da un Fondo Federale emergenziale di cui si chiede la costituzione.
Insomma: a ciascuno la propria parte nell’affrontare il peso della crisi. Un modello per l’intero sistema calcio. Un modello per ripartire.