Carlevaris, l'eroe del Friuli VG a San Siro colpisce ancora al suo 2°TdR

Riavvolgiamo il nastro al 6 giugno 2015, stadio San Siro di Milano: Andrea Carlevaris si incarica di battere l’ultimo rigore del Friuli Venezia Giulia nella finale di categoria Giovanissimi contro il Veneto, dagli undici metri Andrea non sbaglia (ne aveva trasformato già uno nel corso della partita) e regala la coppa alla sua regione. “L’emozione più grande della mia vita. Per me, tifoso dell’Inter, è stato un sogno giocare in quello stadio, se ci ripenso ho i brividi” racconta l’attaccante classe 2000 del San Luigi, società dilettantistica triestina.

9 aprile 2017, Borgo Valsugana: Carlevaris è al suo secondo Torneo delle Regioni, questa volta categoria Allievi. La partita non mette in palio una coppa, ma davanti c’è lo stesso avversario ed è quasi come si trattasse di un derby. In questa occasione Andrea mette a segno una tripletta contro i “cugini” del Veneto, a dimostrazione di come il feeling con il gol sia molto forte con questo attaccante dal mancino sensibile. “Sono felicissimo per il risultato, oggi era fondamentale vincere per riscattarci dal pareggio all’esordio. Siamo un bel gruppo affiatato, speriamo di andare il più lontano possibile”.

La sua passione per il calcio esplode nel 2006, quando l’Italia di Lippi vince i mondiali di Germania “ho cominciato a comprare le maglie di Cannavaro, le indossavo sempre. Poi mio zio mi ha trasmesso l’amore per i colori nerazzurri e da lì in avanti sapevo che il calcio sarebbe stato parte integrante della mia vita”.  La sua crescita è stata costante con risultati sempre più evidenti (solo quest’anno 34 reti in campionato), tanto da suscitare l’interesse di numerose società come Hellas, Chievo, Udinese e Sassuolo. La società emiliana gli chiede di partecipare ad un torneo ma Andrea ancora non può abbandonare Trieste per la scuola. Alla sua porta bussa anche il club della sua città “per me sarebbe stato un onore vestire quei colori, a chi non piacerebbe giocare per la squadra della propria città? Tuttavia ho preferito rimanere al San Luigi perché volevo completare il mio percorso in un ambiente dove mi trovo benissimo, in futuro chissà…”.