Città di Castello-Sansepolcro con un pre gara particolare

Il calcio pu˜ ricompattare una comunitˆÊ
La buonanima di Catalano avrebbe detto "era meglio vincere che pareggiare", ma ci sono casi nei quali la filosofia, per quanto spicciola, va messa da parte. Il derby dell'altra sera è per l'appunto uno di questi, almeno dall'ottica visuale del Città di Castello: il punticino tiene a debita distanza i biturgensi, allontana ulteriormente i biancorossi dall'area play-out, ma soprattutto... Caspita, che spettacolo! Circa 1500 spettatori sulle scale del "C.Bernicchi", per la prima volta da...secoli apparso insufficiente alla bisogna: in tribuna non c'era uno spazio libero, sull'ultimo gradone si stava pigiati come sardine, ci fosse stata un'altra gradinata ‘seria' dall'altra parte...Comunque a godere, ed un bel po', è stato il cassiere: col Foligno ed il Gavorrano c'era gente sì, ma meno della metà, tutto un altro mondo il confronto con i cugini. L'atmosfera era fantastica, cori poderosi da una parte e dall'altra, entusiasmo, partecipazione sentita, ed il tutto nell'ambito di un' assoluta civiltà (tratto caratteristico peraltro di entrambe le comunità). Si direbbe che finalmente la città si è riconciliata con il pallone, anche se per abbracciare totalmente questa accattivante tesi occorrono...conferme: e se la prossima in casa con lo Scandicci presumibilmente non sarà del medesimo tenore, beh, l'ultima stagionale contro il Gubbio -1' di maggio- si presenta sin d'ora con le stesse caratteristiche! Ma ci penseremo a suo tempo. Ora ascoltiamo il parere dei protagonisti. Il d.s. Fabio Calagreti la pensa come noi: "Sì, potevamo benissimo riportare tre punti, abbiamo avuto ghiotte occasioni da rete in entrambi i tempi, ma mi pare non sia il caso di lamentarsi più di tanto: siamo in forma, in piena fiducia, da qui alla fine ci faremo valere ancora...". Il presidente Stefano Caldei è raggiante: non per il risultato, sul quale glissa, ma per lo scenario che gli ha ricordato i ... tempi felici della serie C, quando al timone societario c'era il papà Franco, e lui allo stadio veniva accompagnato per mano: "E'vero, sono ritornato...bambino per un attimo: che emozione vedere tutta quella gente". L'unico un po' imbronciato, ma ce lo potevamo aspettare, era Silvano Fiorucci: lui è un perfezionista, ha visto la vittoria a portata di mano, non averla saputa cogliere probabilmente gli ha tolto il sonno mercoledì notte: e poi, diciamocela tutta conoscendolo, gli brucia assai che dinanzi al ‘suo' pubblico (e che pubblico stavolta!) non abbia ancora assaporato il gusto del successo. Tre pari in casa, due ‘urrah' lontano dall'Altotevere: il calcio talvolta è proprio bizzarro...Vuol dire -proviamo a rabbonirlo- che domenica a S.Giuliano Terme, ove si gioca contro il Ghivizzano, tenterà di consolidare la fresca tradizione...Nel mezzo ci sarà il rendez-vous col rione S.Giacomo, che attende con impazienza mercoledì sera Missaglia e soci per festeggiare tutti assieme (e per consolare un po' il capitano, che ha fatto le spese della battaglia con i bianconeri rimediando un'espulsione nel finale). Piccolo passo indietro: prima del derby l'appuntamento all'ora di pranzo al Centro di formazione professionale "G.O.Bufalini", dove ad attendere la truppa c'era il direttore Marco Menichetti con tutto il suo staff, ha costituito un altro felice esempio di come la comunità tifernate stia sul serio tornando a considerare la squadra della propria città come... cosa nostra -in senso buono, eh...-. Bello, bravi, e (perché no), ...bis!

L'Ufficio Stampa SSD Città di Castello