Per la FIGC - Lega Nazionale Dilettanti, l’ingresso del Cagliari nell’eCup, è motivo di grande soddisfazione. Insieme ad Hellas Verona, Udinese, Empoli e Fiorentina, un’altra espressione eSport della Serie A è pronta a misurarsi nella competizione Pro Club su Playstation, in modalità 11 contro 11, che ha la peculiarità di vedere ai nastri di partenza team provenienti dall’area professionistica e da quella dilettantistica, un po’ come avviene nella “poetica” FA Cup inglese. Un’identità forte quella del “Casteddu”, una storia affascinante che non rinuncia ad allungare il proprio “romanzo”, aggiungendo pagine anche nell’ambito del calcio digitale, prova di una visione strategica che qualifica il Cagliari Calcio tra i Club più all’avanguardia nel settore eSport.
Grazie a Matteo Ribera, pro player e team manager del Cagliari eSports Pro Club, andiamo a scoprire il background di questo posizionamento nell’ambito del gaming competitivo. Perché portare i gloriosi colori rossoblù anche sui campi virtuali? “Il Cagliari Calcio – ci spiega Ribera - è una delle società più all’avanguardia sotto questo punto di vista, lo testimonia la partnership con Exeed che ha permesso ai rossoblù di annoverare tra le sue fila players e creator tra i migliori in Italia ed in Europa. Questo percorso di crescita prosegue anche quest’anno e la possibilità di espandere la nostra presenza in una competizione di questo tipo e livello non poteva essere sprecata, motivo per il quale abbiamo deciso di formare un 11 che possa lottare per questi colori e portare a casa un buon risultato”. Quali pensa possano essere i margini di crescita per questa disciplina? “Seguo ed ho sempre seguito con interesse lo sviluppo del mondo Pro Club. Le sue potenzialità sono immense, a partire proprio dalla modalità 11vs11 che è sicuramente quanto di più vicino ci sia al calcio giocato, e allo sport tradizionale, grazie alle sue dinamiche di squadra soprattutto. Credo che dopo questo anno di transizione legato all’arrivo della new-gen – aggiunge - potrebbe smuoversi qualcosa anche a livello ufficiale, grazie anche al crescente interesse delle squadre di calcio”. Quanto “pesa” organizzare un team che sia all’altezza di un simile blasone? “Sicuramente scegliere il rappresentante o i rappresentanti come in questo caso di una società come quella del Cagliari Calcio non è mai facile. Le aspettative sono sempre molto alte – conferma il team manager del Cagliari eSports Pro Club - ma questo non è necessariamente un male anzi, contribuisce a responsabilizzare i ragazzi e spronarli a dare sempre il 110%. Motivo per il quale abbiamo deciso di affidarci a questi giocatori che sin dal primo momento hanno dimostrato entusiasmo per questa opportunità e siamo sicuri che sapranno ripagare la fiducia che abbiamo riposto in loro”. Prima volta nella LND eCup. Come giudicate l’iniziativa sia nella scelta dell’11 contro 11, che nel dare spazio anche ai team che rappresentano realtà calcistiche della Serie D? “Le prime volte sono sempre belle, ci affacciamo a questa competizione da neofiti, sperando sia la prima di una lunga serie. Per noi è un onore nonché un grande piacere poter partecipare alla LND eCup che, anno dopo anno, cresce e si struttura sempre di più. La modalità 11vs11 ci permette di esplorare delle opportunità competitive nuove e siamo curiosi di vedere dove ci porterà tutto ciò. È bello vedere il coinvolgimento di squadre di leghe inferiori – conclude Matteo Ribera - ne guadagna la narrativa e la possibilità di poter raccontare delle “Cinderella’s Story” e di ampliare la realtà sempre di più con nuovi attori protagonisti”.
Il sentimento di appartenenza che il Cagliari riesce a suscitare è tra i più forti al mondo. Una maglia che a tutte le latitudini sembra chiamare a raccolta la “sardità” più pura e orgogliosa. Quando quella bandiera sventola arriva l’emozione e non fa molta differenza si tratti di un vero campo in erba o di pixel. La Società ne è consapevole e dedica la giusta visibilità anche al team eSport: “Assolutamente sì – dichiara il social media manager del Cagliari Calcio Simone Ariu - già dal lontano 2018 abbiamo creduto negli eSports dando sempre più peso ai team creati nel tempo. Sui titoli di calcio ma non solo. E oggi infatti competiamo in tanti tornei ufficiali, nazionali ed internazionali, con l’ambizione di dire la nostra fino in fondo”. Quali i feedback da parte della community nei confronti delle gesta del team eSport? “La community eSports rossoblù è in costante crescita, ci sono tanti giovani appassionati che seguono i creator e player delle nostre squadre. Abbiamo lavorato molto nella scelta delle figure migliori per ogni videogioco affinché potessimo arrivare ad un pubblico sempre nuovo e più numeroso. E i risultati – conferma - ci stanno dando ragione”. È possibile individuare le prime differenze nelle reazioni verso contenuti eSport rispetto a quelli tradizionali? “È un target molto differente, sotto molti punti di vista. Quello più evidente – precisa Ariu - è il linguaggio, bisogna studiarlo a fondo per colpire nel segno. Trucchi e consigli, a proposito di contenuti, sono quelli che performano meglio”. Quali i progetti di comunicazione, nel medio termine, per il Cagliari eSports “Il mondo degli eSports è in continua evoluzione – conclude Simone Ariu - dovremo innanzitutto essere bravi a cogliere ogni nuova opportunità che offrirà il mercato. E grazie all’expertise di Exeed, con cui sviluppiamo la strategia eSports da ormai due anni, siamo certi di poter diventare sempre più un riferimento in Italia e all’estero. Puntando molto sulla diversificazione, tenendo dei team oltreché su FIFA su titoli come Fornite e Rocket League, e mettendo sempre più gli utenti al centro della strategia”.
Dal management al campo con Nicholas Pamelia, capitano Pro Club Cagliari Esport. Squadra pronta per questa nuova e inedita sfida? “Siamo pronti per questa nuova sfida, cercheremo di dare il massimo per rappresentare al meglio i colori rossoblù in questa competizione”. Che emozione si prova a rappresentare un’intera comunità come quella sarda? “Proviamo un grande senso di responsabilità a rappresentare questi colori che vengono associati non solo alla città di Cagliari ma a tutto il popolo sardo. Qui ci sono professionalità e aspettative di alto livello sotto ogni punto di vista, il nostro compito – dichiara con fermezza Pamelia - è onorare questa maglia”. Cosa ci puoi dire sulla modalità Pro Club? “Il Pro Club – sostiene il Capitano del Cagliari Esport - è la modalità di calcio virtuale più vicina al mondo calcistico reale, prima di tutto perché si gioca 11vs11 e questo comporta una difficoltà maggiore, in quanto non contano soltanto le qualità tecniche dei singoli giocatori ma anche una buona organizzazione e conoscenza tattica. Inoltre, un ruolo rilevante lo gioca anche l'aspetto emotivo/umano, perché proprio come nel calcio reale il gruppo e l’armonia nello "spogliatoio" sono fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi”. Trovate interessante una competizione aperta praticamente all’intero calcio italiano visto che coinvolge le declinazioni eSport (11 vs 11) provenienti dalla Serie A, B, C, D e categorie a scendere? “È molto interessante vedere un coinvolgimento di club appartenenti a tutte le serie/categorie e ci auguriamo possa questo essere da stimolo anche per tutte le altre società per investire sempre più in questa modalità”. Arrivate a questa eCup con un obbiettivo definito? “In quanto rappresentanti di una delle organizzazioni più importanti nel settore eSports italiano – conclude - il nostro obiettivo è quello di raggiungere le Final Eight e andare a giocarci tutte le nostre chance per la vittoria finale, consapevoli della bravura dei nostri avversari”.