La Sala del Consiglio Direttivo della LND intitolata a Carlo Tavecchio

La Sala del Consiglio Direttivo della LND intitolata a Carlo Tavecchio

‘Sala Carlo Tavecchio’: con la targa apposta questa mattina a Roma la Sala del Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti è stata ufficialmente intitolata al Presidente che ha guidato la Lega Nazionale Dilettanti dal 1999 al 2014, venuto a mancare lo scorso 28 Gennaio all’età di 79 anni. Un Dirigente che da oggi darà il nome alla Sala in cui si assumono le decisioni più importanti per il calcio dilettantistico, un movimento che Carlo Tavecchio ha contribuito a far crescere con dedizione, entusiasmo e competenza, sempre al servizio delle Società e dei tesserati.

Prima della riunione odierna del Consiglio Direttivo, Giancarlo Abete e la vedova di Carlo Tavecchio, Eugenia Motta insieme alla figlia Renata ed alla nipote Giorgia Tocchetti, hanno inaugurato la nuova sala. Alla cerimonia hanno partecipato il Presidente della FIGC Gabriele Gravina, il numero uno della Lega Serie A Lorenzo Casini, gli ex Presidenti Federali Franco Carraro e Antonio Matarrese, il Presidente dell’AIAC Renzo Ulivieri, il Presidente dell’AIA Carlo Pacifici, i componenti del Consiglio Direttivo LND ed i Consiglieri Federali in quota Lega Nazionale Dilettanti, tra cui Sergio Pedrazzini succeduto a Tavecchio alla Presidenza del Cr Lombardia.

Nella prima mattinata la famiglia Tavecchio ha incontrato i dipendenti della Lega Nazionale Dilettanti a conferma del forte legame che per 15 anni ha unito l’uomo prima del Dirigente con tutto il personale della LND.

“Ringrazio tutti i presenti per aver dimostrato la loro vicinanza fattiva a Carlo Tavecchio” – ha dichiarato Giancarlo Abete“E’ un momento dal significato profondo da condividere tutti insieme nella giusta dimensione. Abbiamo scelto di dedicare questa sala a Carlo Tavecchio perché è il luogo dove si tengono i Consigli Direttivi, il luogo del confronto delle opinioni, della dialettica, dove si prendono decisioni con senso di responsabilità vissuto con una buona dose di empatia, tutti aspetti che hanno contraddistinto la vita e il modus operandi di Carlo.

Con l’intitolazione della sala a Carlo” – ha proseguito Abete – “vogliamo sollecitare chi prenderà le decisioni in questo luogo di ricordarsi il valore degli impegni presi, l’importanza dell’assunzione di responsabilità e il rispetto dei principi della Lega Nazionale Dilettanti”. Il Presidente della LND ha concluso il suo intervento con un pensiero rivolto alla famiglia di Tavecchio:” La presenza e il comportamento dei familiari di Carlo sono un esempio per tutti noi, con la loro discrezione, riservatezza e compostezza in un momento così difficile”.

Parole che hanno trovato riscontro nell’intervento del Presidente FIGC Gabriele Gravina“Ringrazio Abete, il Consiglio Direttivo e tutta la LND per aver compiuto un gesto così importante e significativo. Trovarsi tutti insieme qui con la famiglia di Tavecchio ci da forza, ci aiuta a trovare un senso profondo nella condivisione di un percorso comune. L’intitolazione di questa sala a Carlo ci sprona ad assumerci maggiori responsabilità, con serietà, ricordandoci che il calcio non è di nostra proprietà ma ci è stato consegnato momentaneamente per ridarlo migliore alle nuove generazioni”.

La cerimonia si è conclusa con le parole della vedova Eugenia Motta, pensieri che hanno emozionato tutti i presenti:”Carlo è la dimostrazione di come una persona semplice, appassionata e determinata possa fare la differenza. E’ partito da Ponte Lambro, è stato Sindaco, Presidente della società di calcio del paese. Si è spostato a Milano al Comitato Regionale. Senza scavalcare nessuno, con le sue competenze è arrivato fino a Roma alla Vice Presidenza e successivamente sullo scranno più alto della Lega Nazionale Dilettanti. Carlo ha sempre seguito un percorso graduale ma costante”. La signora Motta ha voluto sottolineare un aspetto:”Questa sede della LND per lui era come una seconda casa come quelle di tutti i Comitati Regionali che lui ha voluto diventassero patrimonio della LND. Mi auguro che il suo ricordo vi sproni a proseguire con forza e convinzione, tutti insieme, come una squadra, come avrebbe voluto Carlo”.