La Serie D come “Università degli allenatori”. La B ai nastri di partenza con 13 tecnici su 20 forgiati nei dilettanti

La Serie D come “Università degli allenatori”. La B ai nastri di partenza con 13 tecnici su 20 forgiati nei dilettanti

Nella foto: Massimiliano Alvini premiato  dal Dipartimento Interregionale come miglior allenatore della Serie D 2012/2013 per la vittoria del Campionato con il Tuttocuoio

Buone notizie per il calcio italiano, la gavetta conta ancora qualcosa. E’ quanto emerge alla vigilia dell’inizio del Campionato di Serie B. Un dato spicca su tutti: 13 allenatori su 20 hanno iniziato le loro carriere in Serie D, il massimo campionato dilettantistico. Una percentuale del 65% che racconta più di mille parole sul percorso che porta oggi a una panchina professionistica. Una percentuale che idealmente è anche più alta se prendiamo in considerazione anche Possanzini che aveva accettato la panchina del Mantova in D prima del ripescaggio in C oppure se valutiamo la lunga gavetta come calciatore nei dilettanti di mister Caserta.

Il filo conduttore è evidente: in un calcio sempre più competitivo, la gavetta non è solo un passaggio obbligato, ma un marchio di fabbrica. La D rappresenta il primo laboratorio tattico e gestionale, il luogo in cui un tecnico impara a fare tutto acquisendo competenze che si rivelano preziose nelle categorie superiori.


Massimo Donati ha portato il Legnago Salus dalla D alla C

Ciò che colpisce è la varietà di estrazione tecnica, umana e professionale degli allenatori che si sono forgiati in D. Ci sono ex calciatori di Serie A che sono ripartiti dai settori giovanili dei club dilettantistici, allenatori che hanno iniziato subito dalle prime squadre anche nei campionati regionali, mister che dopo un anno di D hanno compiuto il salto nei prof, giovani visionari e innovatori, decani pluridecorati nella Serie D che hanno collezionato successi anche in C e B. La gavetta non è più solo sacrificio, ma anche competenza accumulata, un capitale che diventa decisivo quando ci si trova a gestire piazze calde e obiettivi ambiziosi.


Guido Pagliuca un campionato Serie D vinto con la Lucchese nella stagione 2013/2014

Raffaele Biancolino (Avellino) ha iniziato il suo percorso sulle panchine dei club di Promozione ed Eccellenza. Fabio Caserta (Juve Stabia) da giocatore ha calcato i campi della D e dei campionati regionali. Antonio Calabro (Carrarese) ha vinto nei dilettanti con Gallipoli e Virtus Francavilla. Anche Alberto Aquilani (Palermo) appena ha appeso i scarpini al chiodo ha iniziato ad allenare i ragazzi under 17 del Trastevere. Michele Mignani (Cesena) ha ribaltato le sorti dell’Olbia in D. Guido Pagliuca (Empoli) ha collezionato quasi dieci campionati nella quarta categoria scrivendo pagine importanti dei club toscani. Il vero decano è Massimiliano Alvini (Frosinone) che ha vinto tutto quello che c’era da vincere in Promozione, Eccellenza e Serie D. Davide Possanzini (Mantova) ha solo sfiorato la categoria nella stagione 2023/2024 quando ha accettato la panchina dei biancorossi prima del ripescaggio in C. Andrea Sottil (Modena) dopo tanti anni da calciatore professionista ha iniziato la sua carriera da allenatore con i giovanissimi del club dilettantistico del Lucento vivendo poi un’esperienza importante in D con il Siracusa.


Vincenzo Vivarini nella stagione 2009/2010 ha vinto la Serie D con il Chieti

Matteo Andreoletti (Padova) ha costruito la sua prima parte di carriera in D dal 2016 al 2022. Vincenzo Vivarini (Pescara) è tornato nel suo Abruzzo dove aveva iniziato ad allenare in Eccellenza e Serie D con Pro Vasto, Luco Canistro, Renato Curi Angolana e Chieti. Anche Massimo Donati (Sampdoria) da calciatore abituato alle ribalte nazionali ed internazionali con Milan, Atalanta e Nazionale italiana ha accettato di ripartire nella sua nuova carriera in Serie D sulle panchine di Sambenedettese e Legnago. Luca D’Angelo (Spezia), da quindici anni sempre alla conduzione tecnica di club in C e B, ha vissuto la sua prima esperienza da allenatore in D con il Rimini nella stagione 2010/2011. Fabio Castori (Sudtirol) rappresenta l’emblema del tecnico che ha fatto della gavetta il suo punto di forza. Trent’anni di professionismo per un tecnico capace di partire dalla 1^ Categoria risalendo gradino dopo gradino tutte le gerarchie del calcio. Storia diametralmente opposta quella di Andrea Chiappella (Virtus Entella) passato da giocatore ad allenatore sempre con la Giana Erminio in D, è alla sua prima esperienza nella cadetteria.