Il mio primo Natale da Delegato per il calcio femminile non può che rappresentare l’occasione per rivolgere a tutto il movimento calcistico un affettuoso pensiero ed un augurio affinché il futuro che ci accingiamo ad affrontare possa essere per ognuno di noi caratterizzato da momenti di serenità e di felicità.
Non possiamo, tuttavia, in questo momento, astenerci dal rivolgere un pensiero a chi soffre e a chi vive momenti di disperazione e di sconforto e non può gioire del momento natalizio.
Mi riferisco alle comunità del Centro Italia duramente colpite dal terremoto; alle popolazioni che sono state oggetto di attacco terroristico internazionale ed in particolar modo alla nostra povera connazionale Fabrizia Di Lorenzo che si trovava in Germania per motivi di lavoro e che ha perso la vita nel vile attentato; ai familiari di Giulio Regeni che aspettano ancora che si faccia giustizia; alle popolazioni della Siria straziate dalla guerra ed alla conseguente disastrosa situazione umanitaria nella quale pochi coraggiosi medici siriani continuano a lavorare per salvare vite in un contesto nel quale anche gli ospedali vengono colpiti dai bombardamenti.
Rivolgere un pensiero a queste persone, essere vicini a chi vive nella tristezza e nella sofferenza è il modo migliore per celebrare il Natale.
Lo sport deve essere inclusivo e quindi deve rivolgere lo sguardo agli “ultimi”, agli indifesi, agli emarginati, ai più deboli preoccupandosi delle condizioni di vita di questi e fare in modo che attraverso la pratica sportiva possano trovare un momento di significativo riscatto sociale.
L’attività sportiva deve garantire sempre a tutti la possibilità della partecipazione e ciò in un contesto di solidarietà ed uguaglianza.
Il nostro progetto, “il coraggio dell’uguaglianza” non deve essere soltanto rivolto a garantire alle donne le medesime occasioni di crescita e sviluppo che sono riconosciute agli uomini ma deve aprirsi ai più deboli ed a chi vive ai margini della nostra società.
Ci accingiamo, quindi, a celebrare la festa cristiana più importante senza dimenticare di seguire una volta per tutte l’insegnamento di Gesù sulla via della semplicità, della povertà, del rispetto di sé e degli altri.
Sono queste le parole che Papa Francesco ha utilizzato per indicarci la via della felicità, aggiungendo che “ogni ferita chiede pazienza, ogni dolore cela una speranza... Ogni giorno è Natale”.
Ecco, amiche e amici del movimento femminile, tutto quello che facciamo non deve essere rivolto soltanto a noi stessi ma principalmente deve essere rivolto alla nostra vicina, alla nostra compagna, a chi ha bisogno del nostro sostegno.
Abbiamo fatto tante cose importanti e tante altre ne faremo insieme.
Abbiamo cercato di ridare vitalità al nostro mondo e lo abbiamo fatto mettendoci la nostra passione ed il nostro amore.
La dimensione della passione, non dimentichiamolo mai, è ciò che ci unisce e fa di noi delle persone fortunate perché possono operare all’interno di un mondo meraviglioso come quello del calcio che determina integrazione, amicizia, superamento delle differenze sociali e grandissima partecipazione popolare.
Vogliamo, quindi, andare avanti per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati e che più volte abbiamo esplicitato e vogliamo farlo perché siamo convinti di avere “le carte in regola” per poterlo fare.
Abbiamo, tuttavia, bisogno del sostegno e della vicinanza continua ed incessante del nostro movimento, delle calciatrici, degli allenatori e, naturalmente, dei nostri dirigenti di società perché insieme possiamo costruire un grande futuro.
A tutti voi, alle vostre famiglie, ai dirigenti, ai tecnici, alle calciatrici, ai Responsabili Regionali, ai dipendenti, ai collaboratori va il mio pensiero e gli auguri per un sereno Natale ed un felice Anno Nuovo, senza dimenticare, ancora una volta, le parole del Santo Padre: “essere felici è riconoscere che vale la pena di vivere la vita, nonostante tutte le sfide, incomprensioni e periodi di crisi”.