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Date: Sat, 12 Jul 2025 18:30:51 GMT
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E’ stata una finale di Coppa Italia Enel manifesto di uno sport che non smette mai di stupire perché non c’è un’altra disciplina che unisce l’estetica delle movenze sulla sabbia con il cinismo del calcio. La finale tra Terracina e Catania è stata una perfetta sintesi di prosa e poesia sulla sabbia della Betclic Beach Arena di San Benedetto del Tronto. La storia si è ripetuta, i pontini hanno superato gli etnei per la seconda volta in una finale di Coppa, lo stesso epilogo del 2011. Così i ragazzi di Del Duca alzano la coppa per la seconda volta nella loro storia battendo per 3-2 il team di Soares dopo i calci di rigore. L’epilogo inevitabile tra due squadre che si sono equivalse per qualità, carattere e ordine tattico. Il Terracina è scappato in avanti nei primi due terzi della gara grazie alle reti di Andrezinho e Llorenc, il secondo gol veramente pregevole, non a caso l’attccante dei pontini è vice campione in carica con la Spagna. Ma le occasioni il Catania le ha avute. Nel terzo tempo è entrato in campo il fattore Soares, il mister brasiliano ha instillato nella testa dei giocatori una tenacia mentale che in questa coppa ha sempre pagato nei terzi tempi, così è stato anche in questa finale. Zurlo e Be Martins, certo non i capocannonieri del Catania, hanno rimesso il risultato in equilibrio. Grandi le prestazioni di entrambi i portieri Del Mestre e Spada che difendono la porta della nazionale italiana. Ai rigori il destino beffardo ha voluto che proprio Be Martins sbagliasse il penalty decisivo mentre Llorenc ha tenuto il sangue freddo consegnando la coppa ai pontini. Catania perde la sua quarta finale di Coppa consecutiva, ormai una maledizione. Questa volta i catanesi hanno accarezzato il trofeo, solo un’inezia ha fatto la differenza tra vincitori e sconfitti. Al di là del risultato numerico la finale è stata esaltante. Le parole di Soares sono un marchio di garanzia per il Beach Soccer Lega Nazionale Dilettanti. Il ct del Brasile quattro volte campione del mondo è voluto venire ad allenare nel belpaese: “Perchè quello italiano è il campionato di beach soccer più competitivo del mondo”. D’ altronde il beach soccer è uno sport che non lesina emozioni se pensiamo che in questa Coppa Italia sono stati segnati nove gol di media in ogni partita, una conclusione ogni 30’’. Il calcio è lontano anni luce da questa disciplina che coniuga spettacolo e agonismo, uno sport con regole semplici che catalizza l’attenzione anche di donne e bambini. Il Beach Soccer è nato per divertire le famiglie. Soddisfatto il Coordinatore del Dipartimento Beach Soccer Lega Nazionale Dilettanti Santino Lo Presti.
TERRACINA-CATANIA 3-2 dtr (2-0, 0-0, 0-2; 0-0)
Terracina: Spada, Frainetti, Andrezinho, Olleia M., Feudi, D’Amico, Olleia S., François, Carotenuto, Llorenc, Minchella, Corosiniti. All. Del Duca.
Catania: Del Mestre, Gabriel, Platania, Franceschini, Godino, Bosco, Be Martins, Rodrigo, Zurlo, Vitale. All. Soares.
Arbitri: Cecchin di Bassano del Grappa, Picchio di Macerata.
Reti: 1’ pt Andrezinho (T), 12’ pt Llorenc (T), 6’ tt Zurlo (C), 9’ tt Be Martins (C).
Note: Ammoniti: François, Llorenc, Frainetti (T). Sequenza rigori: Be Martins – parato; Llorenc – gol.
Gran finale per la Coppa Italia Enel 2014 tra Terracina e Catania, due squadre che esprimono gioco spettacolare e che rappresentano una parte importante della storia di questa disciplina nel nostro Paese. Passano solo 49’’ ed Andrezinho porta in vantaggio i pontini capitalizzando la punizione fischiata per fallo ai suoi danni da parte di Platania. Ancora Terracina al 4’ con il nazionale spagnolo Llorenc che fa tremare il palo della porta etnea con un diagonale di sinistro che sorprende Del Mestre. Sempre il numero 10 biancoazzurro sugli scudi poco dopo: addomestica il pallone dandogli del tu per poi calciare di sinistro in porta ma l’estremo difensore rossoazzurro riesce a deviare. Il Catania reagisce con Zurlo ma Spada fa buona guardia. Le due squadre studiano ogni mossa, tengono volutamente basso il ritmo in attesa del varco giusto e nella speranza della giocata di una dei tanti campioni in campo. È il caso di Llorenc che s’inventa un numero di alta scuola al 12’ quando, defilato sulla sinistra, si alza il pallone e porta a due le reti di vantaggio dei laziali con un’acrobazia spettacolare. La seconda frazione si apre con un sostanziale equilibrio tra le due formazioni. L’occasione buona se la procura Rodrigo al 4’ quando si guadagna un calcio da fermo che vale come un rigore ma lo calcia sul palo dove Spada non può arrivare. La squadra di Soares prende fiducia e costringe gli avversari a diventare più fallosi. È il caso dell’ennesimo calcio da fermo dal limite dell’area al 9’, stavolta è Gabriel ad esaltare i riflessi di Spada che si distende sulla sinistra e riesce a deviare in angolo. Prima del secondo riposo Gabriel si vede respingere da François sulla linea un tiro destinato a finire in fondo alla rete. Nel terzo tempo il gioco di fa più frenetico, i rossoazzurri premono il piede sull’acceleratore: Be Martins scalda i pugni di Spada al 2’, poi è la volta di Rodrigo ma il risultato è lo stesso. La personalissima sfida tra Be Martins e Spada si rinnova anche al 5’ ma l’estremo difensore laziale dice ancora di no. Il gol etneo però è matura ed arriva poco dopo grazie a Rodrigo che salta due avversari avanzando sulla destra arriva sul fondo ed offre un pallone d’oro a Zurlo che tutto solo non fa fatica a spingere il pallone in rete. Riprende il gioco ed il Terracina colpisce una clamorosa traversa con Frainetti. Gol mangiato, gol subito ed il Catania conferma questa regola aurea con lo spunto di Be Martins che appoggia in rete la corta respinta di Spada su tiro di Zurlo. Non abbassa la testa il Terracina che accusa il colpo ma ha anche la forza di reagire con Frainetti che si libera di un avversario ma allarga troppo la conclusione da solo davanti a Del Mestre. Nell’extra time sempre Be Martins protagonista con una punizione micidiale che s’infrange sul palo. Ci vogliono dunque i rigori per decidere la vincitrice: Be Martins si fa parare il rigore da un ottimo Spada, mentre Llorenc non sbaglia e regala il trofeo ai pontini.
La stagione della Serie A Enel è iniziata nel migliore dei modi con una Coppa Italia ricca di sorprese e colpi di scena che hanno animato quattro giorni di grande beach soccer sulla sabbia del Matteo Valenti Beach Stadium di Viareggio. Alla fine ha prevalso la Sambenedettese sovvertendo tutti i pronostici, con il Catania che ha visto sfumare per la terza volta di fila quella Coppa che ormai sta diventando una maledizione. E’ stata una finale bellissima, entrambe le squadre avrebbero meritato il trofeo ma è stata la squadra marchigiana a piazzare l’allungo vincente conquistando il suo primo trofeo nel beach soccer ufficiale, quello targato Figc-LND. Viareggio dopo la vittoria della scorsa stagione si è dovuto accontentare del terzo posto. Ha battuto per 4-2 un’altra grande, gli scudettati del Terracina. I ragazzi del “muraglione” non si sono ripetuti, mentre la squadra pontina è arrivata all'appuntamento ampiamente rimaneggiata. Lamezia Terme, Belpassese, Canalicchio Ct, Alma Fano, Milano, Mare di Roma, Panarea Cz, Livorno, Friuli e Barletta, in ordine di classifica in coppa, hanno destato ottime impressioni sia come squadra sia per i singoli. Talenti brasiliani e portoghesi ma soprattutto italiani già esperti beachers e interessanti promesse. In particolare Emanuele Zurlo ormai da diversi anni alla Panarea Catanzaro si è tolto la soddisfazione di spodestare dal podio più alto i bomber di rango laureandosi capocannoniere del torneo. Ma sono tanti gli atleti italiani che hanno sciorinato numeri d’alta scuola sulla sabbia viareggina.
CATANIA-SAMBENEDETTESE 4-6 (0-2, 3-2, 1-2)
Catania: Bua, Rafinha, Zagami, Franceschini, Platania, Juninho, Spaccarotella, Bosco, Fred, Vitale, Tedeschi, Stankovic; All. Belluso;
Sambenedettese: Ruspantini, Tavares, Pastore, Addarii, Soria, Lucio, Bruno Novo, Tomeo, Carotenuto; All. Di Lorenzo
Arbitri: Grisci (Roma 1) e (Isernia)
Reti: 6'pt Tavares (S), 7'pt Tomeo (S); 3'st Stankovic (C), 5'st Bruno Novo (S), 7'st Lucio (S), 7'st Rafinha (C), 8'st Juninho (C); 1'tt Stankovic (C), 1'tt Tavares (S), 11'tt Soria (S)
Note: ammoniti Lucio (S), Soria (S), Ruspantini (S),
La Sambenedettese alza al cielo la sua prima Coppa Italia. I rossoblu hanno vinto la sfida con Catania nella finale che valeva il primo trofeo della stagione 2013 del beach soccer ufficiale. Finisce 6-4 per il team guidato da mister De Lorenzo al termine di una sfida ricca di emozioni e di grandi giocate, nobilitata dalla presenza di alcuni dei più grandi nomi del calcio in spiaggia a livello europeo ed internazionale. Prosegue la maledizione per Catania che ha perso la terza finale consecutiva per lo stesso trofeo. Per la squadra di Belluso, che può vantare su un roster di livello assoluto, prosegue il digiuno di vittorie dal 2008. Un Ruspantini in forma strepitosa si è opposto in maniera epica ai colpi di Juninho, Rafinha e Stankovic, che hanno cannoneggiato senza sosta l'area rossoblu. Il portiere marchigiano è forse stato la chiave per aprire lo scrigno che conteneva la Coppa Italia, non solo in finale ma durante tutto lo svolgimento della competizione. L'inizio della finale è vivace, con i due portieri grandi protagonisti. Il numero 1 rossoblu neutralizza un colpo di biliardo di Rafinha, Bua trova il guizzo giusto per bloccare la conclusione di Lucio. Ma al 6' la Samb passa in vantaggio grazie ad una rasoiata di Tavares. Un minuto dopo arriva il raddoppio di Tomeo che di realizza di testa su lancio lungo di Ruspantini. Catania reagisce e ruggisce più volte con Stankovic: prima su calcio piazzato, fuori di poco, e poi con un diagonale potente che sibila alla destra di Ruspantini. L'estremo difensore rossoblu è ancora decisivo sulla conclusione velenosa di Juninho, allo scadere del primo tempo. La seconda frazione di gara si avvia con lo stesso copione. Tomeo impegna Bua con un tiro “in bicicletta”. Al 2' Juninho su tiro libero manca il gol per la deviazione imprevedibile di una cunetta di sabbia. Al 3' non fallisce Stankovic, liberandosi del controllo degli avversari e bucando Carotenuto con una conclusione di piatto. Al 5' la Samb allunga con Bruno Novo: un tiro senza pretese finisce alle spalle di Vitale, beffato da uno strano rimbalzo. Due minuti dopo arriva un'altra rete della “Samba” con una splendida sforbiciata di Lucio. Catania recupera due lunghezze grazie a due prodezze di Rafinha e Juninho, rispettivamente al 7' ed all'8'. Al 10' Platania salva sulla riga un tiro libero calciato da Tomeo. Stessa sorte per Bruno Novo che intercetta in extremis l'ennesima girata di Stankovic. Negli ultimi secondi della frazione Carotenuto para un tiro libero di Juninho, esploso da buon posizione. Avvio di terzo tempo con un botta e risposta: gol di Catania con la girata improvvisa di Stankovic e rete rossoblu con un tiro al volo di Tavares. Al 9' Ruspantini devia in angolo il diagonale potente di Juninho. Al 10' Rafinha sfiora il palo con una conclusione dalla distanza. A 20 secondi dal termine della sfida Stankovic apre ancora per Rafinha che davanti a Ruspantini non aggancia la sfera. Ma c'è ancora tempo per il sigillo di Soria che corregge in rete la respinta di Bua sul tiro libero di Tavares. E la Coppa Italia prende la strada di San Benedetto del Tronto.
]]>“Come un coriandolo vorrei poter volare insieme a te e in ogni angolo scoprir la gioia e la magia che c’è”, urlando al cielo questi versi il Viareggio Beach Soccer compie una vera e propria impresa superando Catania nella prima finale di Coppa Italia della sua storia. Una vera e propria travolgente cavalcata che vale un trionfo maturato al termine di una partita nella quale ha dovuto rimontare addirittura da un parziale di 4-1, chiudendo poi sul definitivo 8-7. Una gara intensa, vissuta con il trasporto quasi spasmodico come solo due squadre “calde” come Catania e Viareggio possono fare. È il successo di tutto il movimento viareggino del calcio in spiaggia, una scuola di beach soccer nata 10 anni fa sulla Darsena con quel Matteo Valenti al quale è intitolato lo stadio di Marina di Levante e al quale mister Santini e tutta Viareggio hanno dedicato questa vittoria. Alla festa bianconera ha partecipato anche il Sindaco Luca Lunardini che è intervenuto a sottolineare la vicinanza della città ad una squadra, “l’Athletic Bilbao del beach soccer italiano”, composta da tutti giocatori cresciuti sulla sabbia viareggina. Giocatori come Gori, Ramacciotti, Marinai, Marrucci e Valenti sono una splendida realtà di tutto il beach soccer italiano, lo ha detto il campo e lo ha confermato anche il Commissario tecnico della Nazionale Italiana Massimiliano Esposito che per l’occasione si è prestato ai microfoni di Rai Sport come spalla di Tiziana Alla. Il successo del Viareggio va condiviso anche con il promoter FramEvents che da diversi anni investe in questa località, insieme alle FIGC-Lega Nazionale Dilettanti, per fare crescere questa affascinante disciplina. Un plauso va ovviamente anche agli sconfitti del Catania che, nonostante un’ottima prestazione, non sono riusciti a far tornare in Sicilia la coccarda tricolore (per gli etnei già due successi in questa competizione). La compattezza del gruppo di Belluso, impreziosito dalle giocate dei campioni Belchior e Juninho, sono una garanzia per il prosieguo di stagione. Soddisfatto di come si è svolto il primo evento della stagione 2012 del beach soccer il Coordinatore del Dipartimento LND Santino Lo Presti.
Catania-Viareggio 7-8 (3-1, 1-3, 3-4)
Catania: Bua, Franceschini, Fred, Rafinha, Zagami, Platania, Bosco, Belchior, Caruso, Tedeschi, Fazio, Juninho. All. Belluso.
Viareggio: Carpita, Romanini, Ramacciotti, Di Tullio, Simone Marinai, Florio, Stefano Marina, Gori, Valenti, Di Palma, Marrucci, Battini. All. Santini.
Arbitri: Polito di Aprilia e Balacco di Padova.
Reti: 4’ pt Fred (C), 5’ Gori (V), 5’ pt Belchior (C), 6’ Juninho (C), 3’ st Belchior (C), 5’ st Gori (V), 12’ st Simone Marinai (V), 12’ st Di Palma (V), 2’ tt Florio (V), 2’ tt Simone Marinai (V), 3’ tt Platania (C), 5’ tt Gori (V), 7’ Gori (V), 10’ tt Belchior (C), 12’ tt Belchior (C).
Note: Espulsioni: Ramacciotti al 5’ pt per aver interrotto una chiara azione da gol e Platania al 4’ tt per doppia ammonizione. Ammoniti: Fred e Platania (C). Di Tullio, Valenti e Marrucci (V).
Pubblico delle grandi occasioni per la finalissima della Coppa Italia Enel. Il Viareggio nei primi minuti sembra un po’ disorientato, complice la posta in palio, e si fa sorprendere in occasione del colpo di testa di Fred, solo all’altezza del secondo palo. I bianconeri però dimostrano un carattere non da poco e, trascinati dai loro fans, raggiungono immediatamente il pari con una punizione di bomber Gori. Poco dopo l’emozione del palcoscenico fa brutti scherzi all’airone di Torre del Lago che interviene di mano sulla linea di porta a Carpita battuto per impedire la rete di Fred. Il portoghese Belchior si incarica di battere il rigore e lo trasforma spiazzando l’estremo difensore avversario. In inferiorità numerica i toscani vacillano e subiscono il terzo gol etneo con Juninho che pesca l’incrocio dei pali dalla distanza. I padroni di casa provano a reagire con il solito Gori e sempre su calcio da fermo al 7’, stavolta però Bua si distende e riesce a deviare il pallone. Col passare dei minuti aumenta lo spettacolo e prima Marina, poi Juninho si meritano gli appalusi della Beach Arena per due conclusioni sfortunate. Il riposo fa bene ai bianconeri che tornano nell’Arena più agguerriti che mai. Al 2’ un caparbio Valenti colpisce il palo, poi Di Palma sbaglia di poco il tempo davanti al neoentrato Caruso. Nel momento più difficile però Catania rialza la tesa da grande squadra quale è e con Belchior su punizione capitalizza al massimo portandosi a +3 nel punteggio. Viareggio non esce dalla partita e lo dimostra al 5’ con Gori che si guadagna un calcio da fermo dal limite e lo trasforma. Poco dopo Battini compie un vero e proprio miracolo chiudendo in tuffo lo specchio della porta ad uno scatenato Juninho. Sull’altra versante compie un altro straordinario intervento Caruso sul solito Gori ed il risultato rimane sempre sul 4-2 per i catanesi. Per vedere un altro gol bisogna aspettare il 12’ con Simone Marinai che riceve direttamente da Battini un pallone invitante e costringe al rigore Fred. Dal dischetto è implacabile e porta 3 le reti dei toscani. A 8’’ dal secondo riposo esplode letteralmente lo stadio quando Di Palma segna ancora su punizione e porta Viareggio sul risultato di parità (4-4). Sull’onda dell’entusiasmo, i padroni di casa continuano ad attaccare al 2’ mettono la freccia, ancora su punizione, con Gianni Florio che regala il vantaggio ai suoi. Al Catania serve la scossa, ci pensa Juninho 1’ con una conclusione dalla distanza sulla quale Carpita compie un miracolo, ma sul corner conseguente capitan Platania la butta dentro di cuore riportando sotto i rossoazzurri. Al 4’ la gara prende la direzione sperata da mister Santini e da tutto il pubblico viareggino perché Platania compie un fallo sulla ripartenza di Di Tullio e viene espulso per doppia ammonizione. In inferiorità numerica Gori scrive la parola fine sulla gara ribadendo in rete un tiro di Marrucci respinto da Bua. Prima del triplice fischio c’è ancora tempo per un’altra strepitosa parata di Carpita e per un missile terra-aria di Gori che vale l’ottavo gol. Nel finale la grinta e la classe del Catania si fa valere, protagonista il solito Belchior che segna ancora due gol, ma ormai è troppo tardi e Viareggio può esplodere di gioia.
]]>Uno stadio pieno di calore, variopinto, stracolmo di gente ha fatto da sfondo a una delle partite di beach soccer più belle viste negli ultimi tempi. Il pubblico del lido Nettuno di Marina di Schiavonea si è esaltato ammirando una finale di Coppa per cuori forti, Feragnoli Terracina e Catania hanno dato vita a una partita mozzafiato, alla fine la squadra pontina ha agguantato la coppa battendo gli etnei per 5-2 al termine di una rimonta incredibile. All’8’ del secondo tempo i ragazzi di Del Duca erano sotto di due reti (Buru e Juninho) poi l’episodio che ha spaccato la gara, l’espulsione del portiere del Catania Salgueiro e il conseguente rigore trasformato da Feudi. Da quel momento i siciliani sono andati in black out mentre il Terracina si è esaltato colpendo quattro volte nel secondo tempo. E’ stato il parziale che ha inciso profondamente sul match. I brasiliani Juninho e Bruno Xavier non hanno tradito segnando due doppiette belle e pesanti come macigni. Il Catania ha cercato di rimanete aggrappato alla partita ma non c’è stato nulla da fare, la squadra pontina si porta a casa la prima Coppa Italia della sua storia, il club di Bosco si deve accontentare della piazza d’onore.
FERAGNOLI TERRACINA-CATANIA 5-2 (0-2;4-0;1-0)
Feragnoli Terracina: Spada, Pepe, D’Amico, Francois, Feudi, Juninho, Palmacci, Franceschini, Stankovic, Frainetti, Bruno Xavier. All: Del Duca
Catania: Salgueiro, Barravecchia, Platania, Buru, Juninho, Fred, Bernardo, Bosco, Tedeschi. All: Belluso
Arbitri: Balconi (Sesto S.Giovanni) e Buscema (Udine)
Marcatori: 6’pt Buru (C), 10’pt Juninho (C); 8’st Feudi (F), 9’st Juninho (F), 11’st Bruno Xavier (F), 12’st Bruno Xavier (F); 9’tt Juninho (F)
Espulso: Salgueiro (C)
Ammoniti: Juninho (F), Stankovic (C), Fred (C), Juninho (C)
E’ la sfida che tutti aspettano, due squadre assetate di vittorie, il Catania non vince la coppa dal 2005 (già due in bacheca), il Feragnoli Terracina è alla ricerca della prima coccarda tricolore. I primi minuti sono di studio, la posta in palio si fa sentire sulle gambe dei beachers. Ci vuole un tiro libero per rompere gli equilibri, ci pensa il decano della disciplina Buru che trasforma un calcio piazzato da ottima posizione, siamo al 6’ e la gara inizia a decollare. I pontini non ci stanno e iniziano a pressare con più convinzione, al 9’ arriva il primo colpo dei tanti campioni presenti sul rettangolo di sabbia, è lo svizzero Stankovic a provarci con una bicicletta acrobatica, la palla si stampa sulla traversa. Reagisce il Catania sempre con Buru che sembra quello che sente meno la tensione, Salgueiro salva in presa bassa. Le squadre si scambiano colpo su colpo però la mira migliore ce l’hanno i siciliani, Juninho non perdona e al 10’ segna il raddoppio per i suoi. Sono due colpi ferali per i ragazzi di Del Duca che sfiorano però la rete con Palmacci. Si va così al secondo tempo, il Catania tiene sempre un ritmo vertiginoso, il Terracina cerca di trovare il bandolo della matassa. Si lotta aspramente sulla sabbia malgrado il caldo, nei primi 6’ della seconda frazione è sempre il Catania ad avare le occasioni migliori, sciupano Bernardo e Juninho. Quando tutto sembra propendere a favore del Catania arriva l’episodio che riapre la gara, Salgueiro ferma alla disperata Feudi causando il calcio di rigore e beccandosi il cartellino rosso. Lo stesso nazionale azzurro trasforma il rigore. La partita cambia completamente, gli etnei con un uomo in meno sono storditi, ne approfitta Juninho per pareggiare i conti al 9’ con un tiro potente e preciso. Son bastati due minuti per capovolgere le sorti della partita, è l’effetto Beach Soccer.Dopo tre minuti si torna alla parità numerica ma i pontini non se ne accorgono e continuano a macinare gioco. All’11’ entra prepotentemente nella finale il talento brasiliano Bruno Xavier segnando due gol fantastici in altrettanti minuti, prima con un pallonetto delizioso e poi con una bordata angolata. Risultato completamente stravolto, in un tempo i ragazzi di Del Duca hanno segnato quattro reti non subendone nessuna, il Catania è attonito. Il terzo tempo si apre con un’impennata di orgoglio etnea, è sempre il campione brasiliano Buru a trascinare i suoi con un diagonale respinto alla grande da Spada, ci prova anche Bernardo ma il portierone della nazionale è attento. Passano i minuti ma il risultato non cambia, il Catania ci prova con la forza dei nervi e le ultime energie rimaste, non c’è tempo per rifiatare. Rimangono le soluzioni da lontano, al 9’ ci prova Juninho dalla distanza ma anche stavolta Spada arriva con la punta dei guantoni e devia sul fondo. Con il Catania sbilanciato si aprono spazi invitanti per il Terracina, ne approfitta Juninho che di piattone batte Barravecchia. E’ il gol che chiude definitivamente la gara, i laziali si aggiudicano la coppa per la prima volta nella loro storia.
Il sole ha illuminato e scaldato la Coppa Italia di Beach Soccer, la luna l’ha accarezzata rischiarando la vittoria di Milano che ha superato Bibione per 5 – 3 in una sfida che ha mantenuto ciò che aveva promesso. Una partita mai banale, illuminata dai bagliori rossoneri del duo brasiliano Bruno e Benjamin, dalle stoccate d’autore di Soria per i veneti. Due squadre con un impianto di gioco preciso, due gruppi solidi che hanno onorato la sfida. Tra la verve della matricola Bibione e la maturità e di Milano, l’ha spuntata quindi la sagacia della squadra leader di questa disciplina, con questa sono due le coppe messe in bacheca di fila per i milanesi, quattro in tutto. La strada per la finale delle due protagoniste faceva presagire l’epilogo, percorso netto per Milano che ha messo in fila Venezia, Eboli e Roma. Bibione dopo aver battuto Mare di Roma è stato ripescato alle fasi finali grazie alla sconfitta di misura con Roma, capolavoro poi alle semifinali con il successo sull’Eboli e l’affermazione ai rigori con il Lignano.
Il soccer di spiaggia ha regalato una notte indimenticabile di acrobazie sulla sabbia in un’ Arena incastonata tra i colli Aventino e Palatino, una manifestazione targata Lega Nazionale Dilettanti allestita grazie all’organizzazione di Officina Italiana con il contributo del Comune di Roma. Una disciplina quella del beach soccer che sta letteralmente esplodendo grazie alle evoluzioni dei palleggiatori da spiaggia che animano uno sport estivo e frizzante, mostrando tonicità, armonia e elasticità che rubano gli occhi agli spettatori affascinati da un modo diverso di vedere e intendere il calcio. Tecnica, professionalità e spettacolo questo il mix vincente del beach soccer, la Coppa ha racchiuso in sé tutto questo e molto altro. Abbiamo ammirato diciotto delle squadre che animeranno il campionato estivo, un gustoso antipasto per valutare le gerarchie e le forze in campo.
Finale 1° e 2° posto
BIBIONE - MILANO 3-5 (2-2, 1-2, 0-1)
Bibione: Samsa, Muratore, Livon, Samoun, Wellington, Ddi, Soria, Taviani, Zonca, Bon; All. Sabalino.
Milano: Rasulo, Casarsa, Bruno, Nico, Ghilardi, Kuman, Polastri, Benjamin, Alvaro, Fumagalli; All. Panizza.
Arbitri: D'Attanasio di Lanciano e Napolitano di Nola.
Marcatori: 3'pt Soria (B), 4'pt Benjamin (M), 6'pt Soria (B), 9'pt Bruno (M), 4'st Bruno (M), 8'st Livon (B), 10'st Benjamin (M), 5'tt Benjamin (M),
Note: allontanato per proteste Panizza, allenatore del Milano.
La Coppa Italia Enel resta al Nord. Bibione e Milano hanno dato vita ad una finalissima degna delle attese e delle stelle del beach soccer che sono scese nell'area del Circo Massimo. Da una parte i veneti, squadra rivelazione della quattro giorni romana che ha condotto all'assegnazione del trofei nazionale, sostenuta dai colpi del bomber Giuseppe Soria e da un gruppo di beacher di provata esperienza. Dall'altra i campioni in carica di Milano, che pur orfani del prodigioso ma infortunato Amarelle, hanno potuto attingere alle immense risorse di una rosa di grandissimo livello, messa a disposizione di mister Panizza. La prima frazione del match è palpitante, con una serie di colpi che strappano applausi e che scatenano le emozioni. Al 3' Bibione passa in vantaggio: servizio millimetrico di Samoun per il tap-in vincente di Soria. Milano pareggia subito il conto con Benjamin, che riesce a giovare di un errato controllo del pallone da parte di Samsa. Un nuovo colpo di Soria, servito a dovere da Ddi, riporta avanti i veneti. Al 9' si torna in equilibrio. Bruno raccoglie l'invito di Kuman e scaglia un diagonale imparabile per Samsa. La seconda frazione prosegue sullo stesso binario, in un continuo botta e risposta tra Bibione e Milano. Stavolta sono i rossoneri a gonfiare per prima la rete, appena dopo la traversa colpita da Wellington. Nuovo gioco di prestigio di Bruno per il momentaneo sorpasso. L'offensiva di Bibione si ferma ancora sulla traversa, raggiunta dal colpo di testa di Ddi. all'8' il tiro piazzato di Livon rimette le cose in pari. Ci vuole un penalty, trasformato da Benjamin, per tagliare le gambe al team di mister Sabalino. I veneti non mollano ma il tempo a disposizione non consente al Bibione di trovare il colpo prima della fine della seconda frazione. Il traguardo finale si avvicina e la tensione in campo si fa sentire. A pochi minuti dalla ripresa delle ostilità Milano reclama l'intervento dell'arbitro per un duro contrasto tra Soria e Nico, con lo spagnolo ad avere la peggio. Nella circostanza mister Panizza protesta animatamente ed il direttore di gara è costretto ad allontanarlo. E' ancora la traversa a negare a Bibione la rete del pareggio: al 3' Wellington la centra su tiro piazzato. Il buon momento dei veneti viene interrotto dalla terza marcatura in gara di Benjamin. Samoun commette un fallo ingenuo da una posizione ideale per i piedi magici del brasiliano che ha l'occasione di portare Milano a più due. Opportunità sfruttata in pieno e la coppa riprende la strada di Milano per il secondo anno consecutivo.
Uno spettacolo che ha pochi precedenti, e non solo in Italia: Milano contro Cavalieri del Mare Viareggio ha stupito tutti per intensità e qualità delle giocate, nonostante la pioggia e la sabbia appesantita non preannunciassero uno show di tale valore. Ma campioni del calibro di Bruno, Benjamin, Nico, Amarelle e Rasulo da una parte e Madjer, Alan, Belchior, Carotenuto, Leghissa e Samsa dall’altra sanno adattarsi a qualsiasi situazione climatica e lo hanno dimostrato. Alla fine la Coppa Italia Enel l’ha vinta Milano, ma quello che hanno fatto vedere nell’Agos Beach Stadium i protagonisti di entrambe le squadre finaliste della sesta edizione è il miglior spot per quella che ormai è diventata la disciplina estiva più seguita al mondo. Tradotto in numeri Milano-Cavalieri del Mare Viareggio è anche quattro scudetti, due Coppa Italia e due Supercoppa di Lega, insomma qualcosa di più della metà del palmares di tutta l’attività ufficiale del beach soccer italiano organizzato dalla Figc-Lega Nazionale Dilettanti. Per assegnare il trofeo c’è voluta addirittura l’appendice dei tiri di rigore dove sono stati più precisi i giocatori di mister Panizza che hanno così potuto conquistare la terza coppa della loro storia. La gara ha vissuto di emozioni a ripetizione con i Cavalieri del Mare che hanno recuperato in 8’ uno svantaggio di 4 gol per poi andare addirittura in vantaggio e farsi recuperare dalle reti di Bruno al fotofinish. Alla fine però il Milano può gioire anche grazie alla tenacia con cui ha fortemente voluto questa Coppa, oltre alla classe che ne ha contraddistinto le giocate migliori. Anche grazie ad una finale così eccitante, quella di Terracina è stata una tappa, organizzata in collaborazione con la Coop Lander Service, che meglio non poteva essere come anteprima della Serie A Enel che inizia a Bibione il 18 giugno prossimo. La premiazione, svolta a fine gara, è stata una festa per tutti e in questa occasione il coordinatore del Dipartimento beach soccer LND Santino Lo Presti si è detto “estremamente soddisfatto dal punto di vista organizzativo ed agonistico”
Milano – Cavalieri del Mare Viareggio 10-9 dtr (3-1, 4-4, 2-4; 1-0)
Milano: Rasulo, Casarsa, Bruno, Nico, Biasini, Ahmed, Amarelle, Benjamin, Alvaro, Fumagalli. Panizza.
Cavalieri del Mare: Samsa, Leghissa, Hernani, Galli, Alan, Madjer, Marinai, Carotenuto, Belchior, Posado. All. Fruzzetti.
Arbitri: Bonavita di Forlì e Cascone di Ragusa.
Marcatori: nel pt 3’ Nico (M), 5’ Madjer (V), 8’ Amarelle (M), 8’ Benjamin (M), nel st 1’ e 2’ Bruno (M), 4’ Alan (V), 8’ Biasini (M), 8’ Alan (V), 11’ Amarelle (M), 11’ Alan (V), Belchior (V), nel tt 1’ Carotenuto (V), 1’ Madjer (V), 7’ e 9’ Belchior (V), 10’ Bruno (M), 10’ Benjamin (M).
Note: Ammoniti: Alan (V), Bruno (M), Ahmed (M), Belchior (V). Sequenza rigori: Madjer – fuori; Amarelle – gol.
La finale che molti aspettavano, anche i diretti interessati, che danno subito spettacolo al 3’ quando Nico sfrutta al meglio, complice un rimbalzo imprevisto sulla sabbia, un calcio di punizione da metà campo per il gol del vantaggio milanese. Direttamente da calcio d’avvio risponde Viareggio con il tiro di Belchior respinta sulla linea di porta sempre dal campione spagnolo a portiere battuto. L’1-0 dei lombardi dura comunque poco perché Madjer ha il sinistro caldo nonostante la temperatura rigida e al 5’ trova il varco giusto, superando Rasulo. Il Milano però non ci sta e Amarelle sfodera tutta la sua classe all’8’ per riportare avanti il team di Panizza: sulla trequarti si alza il pallone spalle alla porta e lascia partire un pallonetto in rovesciata che spella le mani del pubblico dell’Agos Beach Stadium. Passano pochi secondi e Benjamin in mezza girata al volo spinge un pallone lanciato dalla sua metà campo dal suo portiere. La seconda frazione si apre con due vere e proprie magie di un interprete sublime di questa disciplina: la stella carioca Bruno pesca prima l’angolino basso alla sinistra di Samsa, poi interviene di spalla su tiro di Nico a centro area dimostrando di avere un fiuto per il gol fuori dal comune. Le emozioni di certo non finiscono qui e ci pensa Alan al 4’ a riaccendere il match con un tiro spettacolare dalla propria trequarti che s’infila sotto l’incrocio dei pali della porta difesa da Rasulo. Sull’altra versante Benjamin fa tutto da solo, riceve palla sulla destra, taglia il campo in diagonale, poi lascia partire un sinistro insidioso che esce di poco a lato. I lombardi però non sbagliano all’8’ quando Biasini piazza un calcio da fermo scoccato dal limite dell’area. Viareggio risponde 10’’ dopo con il solito Alan che pesca il jolly dalla distanza, superando l’incolpevole Rasulo. All’11’ si assiste all’ennesimo botta e risposta del match con Amarelle che segna su punizione ed Alan riporta subito i suoi a -3 con una conclusione angolata da fuori area. Quando manca 1’ al termine della seconda frazione, Viareggio si porta addirittura a sole due lunghezze di svantaggio a causa di una grave incomprensione tra Rasulo e Fumagalli. L’ultimo tempo si apre con un tiro fortunoso ma efficace di Carotenuto che vale il -1 per i Cavalieri del Mare, seguito dall’acuto del solito Madjer che infila la porta milanese con un tiro preciso scoccato appena entrato nell’area avversaria. La reazione del Milano al 2’ passa per i piedi di Bruno che fa tremare la traversa su calcio da fermo. Il campione brasiliano si ripete 30’’, stavolta in acrobazia, ma il neo-entrato Posado si distende sulla sua sinistra e riesce miracolosamente a deviare in angolo. Belchior al 7’ dimostra di valere tutti i giudizi lusinghieri che lo accompagnano durante le uscite internazionali con il Portogallo: si allarga sull’out di sinistra, alza il pallone e lascia partire un siluro verso la porta milanese che mette fuori causa Rasulo. Con questa perla perfeziona una rimonta di cinque gol in 8’ che lancia verso la vittoria i Cavalieri del Mare; 3’ dopo con una mezza girata al volo mette a segno un’altra perla che porta addirittura a + 2 i toscani. Il Milano ha un sussulto al 10’ quando Bruno la rimette in gara e poi Benjamin materializza il sogno di mister Panizza infilando Samsa con una punizione dal limite della propria area.
La Coil Lignano Sabbiadoro conquista la Coppa Italia Enel 2008 e scrive una delle più belle pagine della storia del beach soccer: batte Milano, che negli ultimi due anni (a parte un match di regular season perso con Viareggio) non aveva mai perso nelle sfide decisive centrando 2 scudetti e 2 Coppe Italia, prendendosi una rivincita attesa da quasi un anno, dall’agosto 2007 quando ai rigori dovette cedere lo scudetto. Oggi all’Agos Beach Stadium allestito in Viale Duca degli Abruzzi a Vasto dalla Figc – LND in collaborazione con la Masa Promoter, si è conclusa, finalmente con il sole e con un caloroso pubblico, la quattro giorni che ha incoronato anche i piccoli beacher che si sono affermati nel quadrangolare under 12 disputato parallelamente alla Coppa Italia Enel: in campo per 3 giorni sono sfilati i piccoli di S. Salvo, Monte Odorisio, Vasto e Real S. Salvo.
Ancora una giornata di sfide senza fine, ancora tanti gol, che hanno definito i piazzamenti conclusivi di questa edizione 2008 della Coppa Italia Enel, la seconda con 16 squadre in lizza per 4 giorni, dagli ottavi alle finali, con 8 gare al giorno sui due campi allestiti sul lungomare vastese, un totale di 32 partite che hanno messo in mostra i più grandi campioni del mondo di beach soccer. A cominciare dagli italiani, i Nazionali, che si raduneranno domani a Cervia per uno stage di 3 Cervia in chiave Euroleague e World Cup, ma anche tanti interessanti nuovi talenti; e poi la truppa brasiliana (8), con Bruno su tutti, autore di 13 reti, premiato come assoluta rivelazione del torneo, ma anche lo svizzero Stankovic capocanonniere dell’europeo 2007, i francesi Perez e Francois, gli spagnoli Roberto, Amarelle, Nico, Juanma, i portoghesi Madjer (capocannoniere con 15 reti), Hernani, Alan, Belchior e Thiago, l’inglese Giankovic, il tedesco Neumann, il romeno Heck. Un riconoscimento particolare è andato anche alla classe arbitrale italiana che è in grande crescita. Fabio Polito, unico fischietto italiano convocato per la Fifa World Cup di Marsiglia del prossimo luglio, è stato premiato come apice di un movimento che oggi conta circa 60 arbitri.
La sintesi della giornata – Ma oltre allo spettacolo, ci sono anche le emozioni: un anno dopo la finale scudetto persa ai calci di rigore a Terracina proprio contro il Milano, la Coil Lignano Sabbiadoro conquista il primo trofeo della sua storia, porta a casa la Coppa Italia Enel 2008 dopo due secondi posti in Serie A (2005 e 2007) e si prende una rivincita che probabilmente meritava. Lignano splendido nei primi due tempi: Esposito regala il gol forse più bello del week end andando a rovesciare in cielo sul primo palo, poi nel secondo tempo Sagan su tiro libero da metà campo fa il bis e quando Nico, tentando di anticipare Esposito, mette dentro nella propria porta il corner dalla destra di Livon tutto sembra chiuso per i friulani. Ma resta ancora il 3° tempo e Milano ha in campo due dei più grandi campioni del beach soccer mondiale. Amarelle in avvio da fuori area sveglia i suoi, poi lo spagnolo offre a Madjer un assist da infilare in rete e a 6’ dal termine ancora Madjer, su tiro libero dal limite dell’area, impatta il match. A quel punto, il sorpasso sembra imminente, ma a 1’30” dalla fine, il gol lo trova, di rapina, Massimiliano Esposito, perso da Samoun sul secondo palo. L’appoggio di testa vale il 4-3 e la Coppa Italia Enel 2008, primo trofeo della storia della Coil Lignano Sabbiadoro.
Sul terzo gradino del podio, come un anno fa, c’è il Catania, specialista di Coppe, che dopo i trionfi 2004 e 2005, si deve accontentare di un altro piazzamento. Aldilà del terzo posto, il successo dei siciliani sui Cavalieri di Viareggio vale la consapevolezza di potersi battere per lo scudetto, considerato che, con i 4 portoghesi, i toscani sono una delle candidate al tricolore. Nei Cavalieri, da segnalare il ritorno al gol di Andrea Forte, che con Alan aveva siglato le reti dell’1-0 e del 2-1, in entrambi i casi impattati (Condorelli e Stankovic) e poi rimontati dal gol decisivo di Spadaro. Palmacci (4 reti), sulla via del recupero dopo i problemi accusati negli ultimi giorni, guida il Terracina alla vittoria sul Calcio Catania e ad un onorevole quinto posto, confermando che i pontini sono un team che può solo crescere, magari con un altro acquisto in attacco. Nel derby catanzarese tra Panarea e Feldi, vittoria di misura e 7° posto per la squadra di Luigi Vavalà, grazie alla tripletta del rientrante Carotenuto, anche se Parentela nel terzo tempo riporta sotto i suoi con due reti che riducono lo svantaggio da 4-1 a 4-3.
Nella parte bassa del tabellone, i padroni di casa dell’Agenzia Lemme Vasto, trascinati ancora da Bruno (3 reti), chiudono davanti alle perdenti degli ottavi di finale, piazzandosi al 9° posto, davanti ad un Cervia che deve cercare miglior fortuna, visti i 4 legni centrati (2 da Fumagalli) nel corso della sfida. Nella finale tra matricole, Toffolo (3 gol anche lui) regala l’11° posto al Casinò di Venezia sul Bari di Antonio Conte. Anche l’altra neo iscritta, il Taormina, chiude con la sua prima vittoria, sulla Friulpesca, grazie all’exploit di Sciuto, che firma 5 reti al suo esordio e conquista anche la chiamata del CT Magrini per il prossimo ritiro azzurro; ella finale meno nobile, quella per evitare l’ultimo posto, Derby Castrocaro ha la meglio sul Fano (8-7).
Finale 1°/2° posto
Milano Beach Soccer – Coil Lignano Sabbiadoro 3-4 (0-1, 0-2, 3-1)
Milano: Rasulo, Casarsa, Nico, Madjer, Borella, Ahmed, Amarelle, Alvaro, Samoun, Polastri. All. Panizza.
Coil Lignano S.: Zanini, Buso, Scherf, Esposito, Drì, Sagan, Wydma, Da Ros, Livon, Fabro. All. Della Negra.
Arbitri: Cappiello di Battipaglia e Anania di Paola.
Marcatori: nel pt al 10’ Esposito, nel st al 5’ Sagan, 9’ aut. Nico, nel tt al 3’ Amarelle (M), 5’ Madjer (M), 9’ Madjer (M), 11’ Esposito.
Che oggi si potesse scrivere un’altra pagina di storia del beach soccer italiano lo si sapeva prima ancora che le squadre facessero il loro ingresso nell’Agos Beach Stadium di Vasto. Poco meno di un anno fa infatti Milano-Coil è stata la finale scudetto che arrise ai lombardi nonostante una grande prova dei friulani. Oggi però la trama ci narra un racconto dal finale diverso. L’inizio della gara è contrassegnato da un’esuberanza dei milanesi che pressano gli avversari per i primi minuti, senza produrre risultati particolari. Al contrario, i tiri di Madjer e Amarelle mettono in mostra i riflessi del portiere friulano Zanini. La Coil incassa il colpo e riparte. Al 10’ ci pensa Esposito a confezionare una vera e propria perla: largo sulla sinistra rovescia al volo trovando l’angolino alto alla sinistra di Rasulo. Lo stadio esplode, il Lignano Sabbiadoro passa in vantaggio sui campioni in carica. Ad inizio ripresa Madjer scuote i suoi con una conclusione potente dalla grande distanza ma Fabro, entrato per far rifiatare Zanini, devia in angolo con la punta delle dita. Al 5’ ancora pericolosi i friulani con il polacco Sagan che colpisce la traversa su punizione. Dopo 25’’ ci riprova, stavolta con più fortuna visto che dal limite dell’area il suo tiro finisce dentro la rete senza che Rasulo possa intervenire in alcun modo. Il Lignano legittima il doppio vantaggio al 7’ con un’azione travolgente conclusa da Buso che lascia partire un diagonale dalla sinistra respinto da Samoun sulla linea di porta. Al 9’ i giocatori allenati da Luca Della Negra confezionano l’ennesima occasione pericolosa che viene capitalizzata al massimo grazie all’errore di Nico, autore di una deviazione sfortunata nella sua porta su corner di Livon battuto dalla destra. Al 10’ continua lo spettacolo friulano con Wydma recupera ed imposta per Esposito, il quale offre di spalla il pallone a Sagan che mette fuori un diagonale insidioso. Il Milano dimostra di essere ancora viva a pochi secondi dal termine con Samoun che s’incarica del tiro da fuori area respinto con i pugni da Fabro. Botta e risposta all’inizio dell’ultima frazione, prima Madjer tenta la botta da fuori area respinta dal portiere avversario, poi Esposito sfiora il palo di testa su assist di Wydma. Il Milano però non ci sta e al 3’ accorcia le distanze con il capitano della nazionale spagnola Ramiro Amarelle che trova lo spazio giusto tirando dalla trequarti. La classe dei beachers campioni d’Italia con il passare dei minuti emerge chiaramente e al 5’ porta al secondo gol per il team di Panizza. Amarelle offre di petto un pallone d’oro a Madjer che stavolta non sbaglia con il suo sinistro micidiale. Lo stesso piede fatato che piega le resistenze friulane al 9’ quando la stella lusitana pesca infila la porta avversaria su calcio di punizione dal limite. La Coil non si scompone e ricomincia a premere come se niente fosse. Esposito si vede deviare da Rasulo in angolo una conclusione ravvicinata, poi, sugli sviluppi dell’azione, aggiusta la mira e di testa regala il poker decisivo al Lignano Sabbiadoro. I friulani del patron Cesare Toso e del presidente Edy Paschetto sfatano dunque l’incubo di un anno fa quando a Terracina la Coil perse ai rigori il campionato 2007 ai calci di rigore, terminando i tempi regolamentari proprio sul 3-3.
Spettacolo allo stato puro, quello offerto dalle finaliste della Coppa Italia “Harmont & Blaine” 2007, alla fine è Milano ad esultare, bissando il successo del 2006. Milano-Viareggio è stata la finale dei sogni, di tutti quelli che amano lo sport, il calcio, il beach soccer in particolare. Ben undici nazionali, tra spagnoli, portoghesi, francesi, brasiliani e naturalmente italiani: il meglio del beach soccer mondiale è quasi tutto sulla spiaggia di Termoli. La stagione del calcio in spiaggia italiano, targato Figc-Lega Nazionale Dilettanti, è iniziata nel migliore dei modi, con un bagno di folla festante e tante acrobazie a strabiliare gli appassionati di questa nuova disciplina. I milanesi confermano i pronostici della vigilia sfoderando una prestazione maiuscola. Su tutti annotiamo la doppietta del capitano spagnolo Amarelle e la perla del campione carioca Benjamin che scrive la parola fine a 5’ dal termine della gara. I Cavalieri del Mare, nonostante le giocate della colonia portoghese (Madjer-Hernani-Alan) è costretta a capitolare.
La medaglia di bronzo la conquista il Catania beach soccer che, dopo due vittorie (2004 e 2005) più il secondo posto dello scorso anno, ha piegato il Terranova Terracina guidato in panchina da Massimo “Condor” Agostini. Decisivi sono stati il dinamismo e la forza del gruppo dei rossoazzurri contro le individualità ed gioco elegante dei laziali. La vittoria contro Chieti, vale alla Feldi Catanzaro la quinta piazza. Tra i giallorossi da segnalare la prova generosa di Gentile e Tomeo, mentre tra gli abruzzesi Soria, segnando una sola rete, ha perso la possibilità di vincere la classifica cannonieri. La finale per il settimo posto la vince brillantemente Praia Città degli Eventi che si sbarazza della Friulpesca Udine per 3-1. In questo caso il blasone non è servito ad Udine, finalista scudetto due volte in tre anni, perché l’organizzazione di gioco e la freschezza atletica dei ragazzi di Calabrese ha avuto il sopravvento. Durante la mattinata si sono svolte le altre gare: il 9° posto lo conquista la Despar Calcio Catania grazie alla tripletta di Ardizzone che vanifica gli sforzi di un buon Panarea. L’11^ posizione la conquista la Coil Lignano Sabbiadoro che supera Bologna con un grande terzo tempo, dopo che la partita è rimasta in sostanziale parità per le altre due frazioni. Nella finale per il 13° piazzamento il Fiumicino 85 brinda al suo primo successo contro il Cervia grazie ad un’ottima preparazione di gruppo e ad alcune individualità interessanti che gli hanno permesso di sopperire all’inesperienza.
Milano Beach Soccer – Cavalieri del Mare Viareggio 5-2
(parziali 2-1, 2-1, 1-0)
Milano: Pagani, Casarsa, Costacurta, Nico, Ahmed, Amarelle, Samoun, Fumagalli, Benjamin, Papale. All. Panizza.
Viareggio: Gigli, Favetti, Hernani, Galli, Fruzzetti G., Alan, Madjer, De Angeli, Forte, Fruzzetti F. All. De Angeli.
Arbitri: Polito di Aprilia e Castaldi di Termoli.
Marcatori: 9’ pt Amarelle, 10’ pt Amarelle, 10’ pt Madjer, 1’ st Casarsa, 5’ st Hernani, 5’ st Ahmed, 6’ tt Benjamin.
Note: Ammoniti: Gigli (V).
Le polveri le ha accese subito al 4’ il campione lusitano Madjer, ma Pagani, bravo nella respinta, è anche aiutato da Casarsa che libera l’area sul tentativo susseguente dello stesso numero quattro milanese. Al 7’ Nico sciupa una ghiotta occasione perché, da solo davanti a Gigli, complice un errore di posizione di Alan, s fa parare la conclusione dall’estremo difensore carreggino. Sul capovolgimento di fronte Madjer fa una cosa meravigliosa, rovesciando di poco a lato. Amarelle al 9’ riesce dove il suo rivale portoghese non né riuscito: doppio passo sulla trequarti con una grande velocità di esecuzione e tiro al fulmicotone che supera Gigli. Qualche secondo dopo Pagani si supera deviando con la punta delle dita un sinistro di Alan, poi ancora Amarelle si fa applaudire da tutto il pubblico realizzando la sua seconda rete in acrobazia dal limite dell’area. Il Viareggio risponde immediatamente con Madjer che segna da calcio d’avvio con un vero e proprio bolide. Sempre spettacolo nella seconda frazione, avanti ancora Milano con l’azzurro Casarsa, servito da Bejamin, che calcia di potenza dalla distanza e trova anche la deviazione decisiva prima che il pallone entri in rete. Al 4’ Milano sfiora il poker con un calcio di punizione di Benjamin, deviato in extremis dal neo convocato in Nazionale azzurra Daniele Gigli. I lombardi capitolano al 5’ a causa della tenacia e della bravura del capitano della nazionale portoghese Hernani che calcia due volte per buttarla dentro. Il Milano risponde subito con capitan Ahmed che pesca il jolly direttamente da calcio d’avvio, lasciando partire un siluro terra-aria, imprendibile per il portiere toscano. Botta e risposta quando mancano 2’: prima Alan chiama alla risposta spettacolare Pagani, poi Amarelle sfiora la traversa con un sinistro potente. La terza ed ultima frazione si apre con una clamorosa occasione per Gianni Fruzzetti che calcia alto su punizione dal limite dell’area. I milanesi rispondono con il nazionale francese Samoun che calcia di sinistro da metà campo ed obbliga Gigli alla deviazione plastica. Spettacolare azione viareggina al 5’, protagonisti Alan e Gianni Fruzzetti: il primo batte un fallo laterale in direzione del compagno, il quale di testa la offre nuovamente al portoghese, il cui tiro sbatte sulla parte bassa del palo. Al 6’ Benjamin chiama la standing ovation di tutto lo stadio con un’incursione dalla sinistra ad accentrarsi, con la quale si libera di due avversari, e poi con un tiro potente che piega le mani a Pagani (5-2).
La Coppa Italia Enel di Beach Soccer prende la strada di Milano: i ragazzi di mister Panizza vincono la finale contro Catania, che abdica dopo 3 anni conditi da 2 Coppe Italia più la Supercoppa di venerdì scorso. Una finale bellissima quella andata in scena a Vasto, conclusa solo al tempo supplementare, decisa da un Amarelle straordinario, autore di 4 reti compreso il gol che ha chiuso il match in avvio di supplementare.
Il week end di Vasto è stato la prima celebrazione stagionale del beach soccer: due trofei assegnati, Supercoppa e Coppa Italia Enel, grande successo di pubblico, ma anche altissimo livello tecnico, che ha regalato emozioni a non finire. Come le due gare concluse a fil di sirena sabato, con Terracina prima protagonista vincente contro Catanzaro e poi clamorosamente eliminato dalla finale per i due gol subìti in 26”, e poi i tanti bellissimi gol in acrobazia, con gente come Soria, il bomber di casa, Nico, lo spagnolo del Milano, e Corapi, il funambolo catanzarese tra i protagonisti della speciale classifica dei bomber.
FINALE 1° E 2° POSTO
Milano – Catania Beach Soccer 7-6 dts
(parziali 2-3, 4-3, 1-0)
Milano: Pagani, Casarsa, Nico, Biasini, Ahmed, Amarelle, Antonino, Fumagalli, Papale, Brambilla. All. Panizza.
Catania Beach Soccer: Bua, Chiavaro, Condorelli, Platania, Campanella M., Campanella S., Bosco, Belluso, Impellizzeri, Di Giacomo. All. Fiducia.
Arbitri: Caruso e D’Attanasio di Lanciano
Marcatori: nel pt 5’ Campanella S. (Ct), 6’ Ahmed (M), 6’ Amarelle (M), 7’ Bosco (Ct), 12’ Campanella M. (Ct); nel st 1’ Belluso (Ct), 5’ Casarsa (M); nel tt 3’ e 6’ Amarelle (M), 7’ Condorelli (Ct), 7’ Nico (M), 9’ Campanella S. (Ct); nel ts 1’ Amarelle (M).
Milano timbra il primo successo della sua storia conquistando al tempo supplementare la Coppa Italia Enel 2006, strappata al Catania dopo 3 anni. La favola del club catanese, giunto per il terzo anno di fila in finale a Vasto, si conclude al tempo supplementare, quando, in avvio, Amarelle pennella sotto l’incrocio e chiude una sfida accesa secondo il copione di un week end che è stato impressionante per emozioni e intensità dall’inizio alla fine.
Si comincia con Milano a fare la partita e Catania che preferisce giocare maggiormente d’attesa: Casarsa ci prova in una sua incursione sulla destra, Nico e Amarelle non trovano invece gli spazi giusti. Proprio lo spagnolo diventa sfortunato protagonista del gol che sblocca l’incontro al 5’: Amarelle si fa rubare palla al limite della propria area da Salvatore Campanella che in diagonale di interno destro infila Pagani. Il Milano reagisce: due piazzati nel giro di 1’ che Ahmed sfrutta: sul primo prende la mira e calcia di poco a lato, sul secondo fa secco Bua per l’1-1. Mlano devastante sui piazzati e qualche secondo dopo tocca ad Amarelle inventare, dalla propria area, un rasoterra velenoso che sbatte sulla sabbia, scavalca Bua e si infila sotto l’incrocio. Quasi stesso copione sull’altro fronte 1’30” dopo, anche se il tiro di Bosco è praticamente dal limite dell’area, fronte sinistro, con palla che si infila sul primo palo. Partita combattuta e molto spezzettata dai calci piazzati, tanto che il primo tempo durerà alla fine quasi 30’. Proprio al termine del primo parziale, altro scherzo della sabbia: conclusione da metà campo di Mario Campanella e la palla schizza a metà della sua traiettoria, scavalcando l’estremo milanese Pagani per il 3-2. In apertura di ripresa il Catania continua a trovare colpi geniali da tutto il suo collettivo, compresi i gregari. Il gol di Belluso, già decisivo sabato allo scadere contro Terracina, è da copertina: tutto solo controlla e mette a giro dall’out di sinistra fino all’incrocio opposto. Milano vuole restare in partita e si spinge in avanti con più foga: Amarelle si vede deviare iltiro oltre la traversa da Bua con la punta delle dita, poi Casarsa in una delle sue incursion devia al volo un rilancio di Pagani girandosi bene e piazza il pallone a fil di palo. Sull’altro fronte è Pagani a salvare in due occasioni all’8’ prima su Condorelli poi su S. Campanella, poi il tempo si chiude con un rigore per il Catania che Bosco si fa respingere da Pagani. Ancora Bosco protagonista al 3’ dell’ultimo parziale: da solo in area tenta la rovesciata ma non trova la porta, sul capovolgimento di fronte, Amarelle va via lungo l’out destro e di piatto infila Bua in uscita per il pareggio. Il campione spagnolo entra in forma quando sente odore di trofeo e al 6’ parte da solo in dribbling, ubriaca Condorelli e fa secco Bua. Catania non molla mai e proprio Condorelli restituisce il pareggio con una botta su tiro libero. Il match è splendido: un giro di lancette ed ecco la rasoiata di Nico dal fronte destro dell’attacco che riporta avanti Milano. La risposta del Catania è affidata a Salvatore Campanella che va a raccogliere un fallo laterale e insacca di testa a 2’35” dalla fine. Si va al tempo supplementare: nemmeno il tempo di iniziare e dopo 3” Amarelle beneficia di un piazzato che da centrocampo trasforma sotto l’incrocio con una pennellata da museo che regala la Coppa Italia 2006 ai milanesi.
Il secondo trofeo stagionale del Beach Soccer LND lo conquista il Catania. Dopo la Super Coppa vinta dai Cavalieri del Mare di Forte dei Marmi, la Coppa Italia prende la via dell’Etna. Ad un anno di distanza dal successo nella prima edizione, i rossoazzurri alzano il trofeo grazie ai gol del bomber Impellizzeri che si aggiudica anche la classifica dei cannonieri. Il Terranova Terracina, che ha disputato un wee-end di alto valore tecnico, non è riuscito nell’impresa ma invia un segnale chiaro alle contendenti della Serie A, la squadra è viva e punta decisamente in alto. La finale valida per l’assegnazione del terzo posto se l’è aggiudicata l’Agenzia Lemme Vasto che ha superato per 3-2 il Friulpesca Marano Lagunare. La doppietta di Baiocco ed il gol di Liberatore addolciscono un poco la delusione maturata nella mattinata a causa della sconfitta con il Terracina. Prima delle due gare di finale si è disputata anche la Beach Soccer Under 10 sponsorizzata da Jetix, molto apprezzata dal folto pubblico presente nell’arena.
FINALE 1° - 2° posto
Terranova Terracina – Catania 6-7
(parziali 1-1, 1-2, 4-4)
Terranova Terracina: Centola, Pecchia, Palmacci, Feudi, D’Onofrio, Recchia, Marangon, D’Amico, Reggio, Minchella. All. Del Duca.
Catania: Strano, Bonanno, Condorelli, Gregorio, Platania, Spadaro, Impellizzeri, Bosco, Ardizzone, Bua. All. Fiducia.
Arbitri: Conti di Ravenna e Melfi di Vasto.
Marcatori: 8’ pt Impellizzeri, 10’ pt Marangon, 2’ st Pecchia, 5’ st Bonanno, 10’ st Impellizzeri, 3’ tt Platania, 4’ tt Condorelli, 4’ tt Palmacci, 8’ tt Impellizzeri, 8’ tt Palmacci, 8’ tt Palmacci, 8’ tt Impellizzeri, 10’ tt Palmacci.
Note: Ammoniti: D’Onofrio e Recchia (T), Impellizzeri (C).
I campioni in carica del Catania si presentano nuovamente all’appuntamento con la finalissima ad un anno distanza dalla gara vittoriosa con il Panarea. Il Terranova Terracina invece è la formazione risultata più in forma di tutta la due giorni vastese e lo dimostra all’inizio con Reggio che ha il destro caldo e sfiora la segnatura dalla destra. Recchia invece ci prova su tiro libero ma Strano, miglior portiere di questa Coppa Italia, riesce a deviare volando sotto la traversa. Magnifica azione dei catanesi: colpo di tacco di Ardizzone che libera Bonanno, il cui destro sfiora il palo alla sinistra di Centola. Impellizzeri poco dopo però non perdona, il suo destro al volo stavolta centra la porta terracinese e sblocca il risultato. La reazione dei pontini passa per i piedi di Palmacci che tenta la conclusione dal limite dell’area ma non impensierisce Strano. La partita non ha soste, sul capovolgimento di fronte ancora Impellizzeri centra in pieno il palo. La manovra delle due squadre è fluida e spettacolare, sembra non risentire della stanchezza accumulata nelle gare precedenti. Il pareggio arriva con un colpo di testa di Marangon su angolo dalla destra. Riparte di slancio il Terracina con un calcio di rigore realizzato da Pecchia. La gara si fa ancora più accesa, nessuno vuole, perdere la posta in palio è alta. Impellizzeri su tiro libero calcia forte e preciso, ma Centola si distende sulla sua destra e toglie il pallone dall’angolo basso. Il pareggio arriva su tiro libero a metà tempo grazie ad un tiro libero di capitan Bonanno. Sorpasso catanese con un sinistro in diagonale di Impellizzeri che supera l’incolpevole Centola, a conclusione di veloce azione di rimessa. Nel giro di un minuto si succedono due stupendi interventi dei portieri: prima quello pontino neutralizza la rovesciata di Ardizzone, poi quello etneo nega la gioia del gol a Pecchia deviando in corner il suo tiro libero. La terza ed ultima frazione comincia come si è conclusa quella precedente, Pecchia ci prova su punizione ma Strano vola alto e sventa la minaccia. Dall’altro lato, Platania non sbaglia e di piatto segna il quarto gol rossoazzurro. Il Catania dilaga con Condorelli che calcia in porta di controbalzo e Centola è costretto a capitolare. I fuochi d’artificio però non mancano in questa finale e Palmacci sfodera un colpo da maestro segnando in rovesciata. La sesta rete catanese è opera di Impellizzeri (4 gol) su tiro libero. Nel finale s’infiamma l’Arena Beach Stadium di vasto Marina. Palmacci segna due reti in pochi secondi ed illude i suoi, ma il solito Impellizzeri, in giornata di grazia, supera ancora Centola. Marangon alza il pallone ed inventa per lo scatenato Palmacci che di testa rimette in partita il Terranova. Ormai non c’è più tempo, la coccarda della Coppa Italia rimane sulle maglie rossoazzurre.
IL RIEPILOGO DELL GARE
Girone A
Terracina –Lemme Vasto 2-1 d.c.r.
Panarea– Salerno 2-1
Terracina – Panarea 4-5 d.c.r.
Lemme Vasto – Salerno 4-0
Terracina – Salerno 3-1
Lemme Vasto – Panarea 4-5 d.c.r.
Girone B
Catania – Feldi Eboli 2-1
Catania – Battistella Lignano 6-3
Battistella Lignano– Feldi Eboli 1-3
Finale 3°-4° posto
Terranova Terracina – Feldi Eboli 1-2
Finale 1°-2° posto
Catania– Panarea Catanzaro 4-1
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